Eroe giapponese, conosciuto anche con il nome di
Yamatotakeru no Mikoto. Secondo la tradizione, sarebbe vissuto fra il I e
il II sec., quando le isole nipponiche erano soggette a frequenti invasioni da
parte sia dei Mongoli provenienti dalla Corea, sia di altri popoli fra i quali
gli Ainu, allora già stanziati nell'Isola di Hokkaido (Ezo). Sede
dell'Impero nipponico era allora la pianura di Yamato e forse da questa prese
nome l'eroe, primogenito dell'imperatore Keiko, vissuto, sembra, dal 70 al 130,
e che già a quei tempi era rispettosamente chiamato Tennò, ovvero
"imperatore celeste" e veniva considerato alla stregua di un dio
vivente.
Y. sarebbe stato una specie di gigante in possesso di una forza
mostruosa e avrebbe compiuto imprese fantastiche, analoghe a quelle compiute da
Eracle-Ercole, eroe della mitologia greco-romana.
Y.
avrebbe
inoltre combattuto, sempre vittoriosamente, contro i Kumasu, una popolazione
ribelle dell'Isola di Kiushu, la più meridionale del Giappone, e contro i
bianchi Ainu scesi da Ezo nelle regioni settentrionali di Honshu (Hondo).
Sarebbe morto appena trentenne, morso da un serpente velenoso sotto le cui
spoglie si nascondeva un terribile demonio geloso della forza dell'eroe. A
Katori, nell'Isola di Honshu, esiste un tempio a lui dedicato.